Il Cielo Intero 2023

Per la terza annualità SassiScritti porta avanti il progetto Il Cielo intero, un percorso tra incontri, attività formative, dibattiti, trasmissioni radiofoniche per educare alla parità di genere e contrastare la violenza. Oggi, 25 novembre 2023, in occasione della giornata contro le donne, inaugura questa rubrica sul nostro blog, dedicata alle iniziative che portiamo avanti in questo contesto.

Il progetto è realizzato con il contributo del bando per la presentazione di progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere indetto dalla regione Emilia Romagna.

Oltre al blog, stiamo curando un cineforum nelle scuole superiori dell’Appennino, un atelier di scrittura per donne migranti presso il CPIA Montagna che porterà a una pubblicazione, una formazione insegnanti, e una trasmissione radio in collaborazione con la redazione di Radio RDM.

Il progetto rafforza una rete territoriale regionale di pratiche, eventi e laboratori che trovano nell’arte e nella cultura uno strumento di valorizzazione e leva di partecipazione per le donne per adolescenti e persone a rischio di discriminazioni multiple in una prospettiva intersezionale. Dalle pagine scritte, al gioco e alla fotografia, la scrittura attraverso le azioni di questo progetto viene declinata – aumentata – per potenziare il suo valore educativo di prevenzione e di divulgazione della cultura del consenso e del rispetto delle differenze.
Tutte le occasioni create attorno all’arte e alle sue pratiche (dai dibattiti nei cineforum ai laboratori di scrittura ecc.) divengono quindi un safe space intersezionale e itinerante che si adatta e si rimodula a seconda delle caratteristiche del territorio e del contesto sociale, che è mutevole e mai statico. Laboratori di formazione e ricerca creativa fondata sulla cooperazione in una rete di piccole biblioteche periferiche, garantisce uno sguardo di genere e inclusivo. Vogliamo poi dare volto e voce alle persone del margine(donne migranti, donne di case-famigila per persone con deficit cognitivo, adolescenti) creando delle affiches artistiche con i ritratti delle donne e le loro parole (entrambe estratte dagli esiti dei laboratori) da appendere nei comuni coinvolti, per condividere nello spazio pubblico quei pensieri che solitamente restano inascoltati inerenti l’esclusione e la stigmatizzazione.

La trasmissione radio ha come sottotitolo ‘Le parole per dirlo‘ ed è un approfondimento sulla tematica nella letteratura per l’infanzia: come raccontare la violenza di genere ai piccoli? Come possono le storie aiutarci nel superare le discriminazioni? Quali sono le parole per un nuovo e diverso modo di vivere l’inclusione? Queste e altre domande sono state rivolte a importanti autrici di letteratura per la giovinezza da Azzurra D’Agostino, una puntata è in collaborazione con l’associazione. 440MHz e la curatela di Gualtiero Palmieri.

QUI si possono riascoltare i podcast dopo la messa in onda in collaborazione con RADIO RDM.

Questo il programma del cineforum, in collaborazione con Porretta Cinema, Gomma Bicromata, IIS Caduti della Direttissima di Castiglione dei Pepoli:

Mano a mano pubblicheremo alcune immagini e report dagli eventi, per condividere insieme riflessioni, spunti, punti di vista.

 

Oggi, concludiamo questa prima carrellata introduttiva sul tema con una poesia di Azzurra D’Agostino pubblicata bilingue alcuni anni fa sulla rivista The Florentine Review.

FRATTURE

di Azzurra D’Agostino

 

Ho letto in un saggio che ci sono degli antropologi

che per parlare di violenza studiano le fratture

sui resti umani di secoli e secoli fa, inumati per il caso.

Dalle polveri di uno scavo archeologico lo svaso

di fosse su fosse aperte a San Miniato hanno

dato decine di scheletri medievali.

Sembrano all’apparenza uguali, ma poi

c’è una differenza, una piccola cosa corrotta:

sui corpi di donne si vede che spesso l’ulna è rotta.

Gli studiosi la chiamano ‘frattura da parata’

ovvero l’alzata di un braccio a proteggere il capo, il viso.

Quello che abbiamo allora è forse il corpo di qualcuno ucciso

senza spada, senza armi, ma picchiato da vicino,

è questo che quel corpo da secoli può mostrarmi.

 

Passavano nel VI secolo sulla strada crocevia tra Firenze, Pisa, Lucca e Siena

i virili eserciti che si contendevano la Tuscia. E mostrano fratture pregresse

e guarite, ferite di armi da taglio sulle coste, traumi che lasciano immaginare

guerre e razzie, corazze robuste. Non si parla nei libri di storia di ulne e storture

quelle sono faccende domestiche, piccole, se ne stanno in casa chiuse, sicure.

 

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