Laboratorio di poesia con donne migranti

Lo scorso 5 maggio presso il CPIA Montagna di Castel di Casio (BO), si è tenuto un incontro con le donne migranti della classe seconda superiore, per scrivere poesia insieme sotto la guida di Azzurra D’Agostino. Il progetto è realizzato all’interno de ‘Il cielo intero’, programma di attività per la parità di genere e la lotta alla violenza contro le donne, sostenuto da Regione Emilia Romagna all’interno di ‘E.lette’, in rete con l’Associazione Orlando.

 

Nella vita non si misura il numero di respiri che facciamo, ma si misurano le persone, i ricordi, i momenti che ci hanno lasciati senza respiro.

Alham Othmani

 

Questo testo, insieme a molti altri, è nato grazie all’incontro tra tante donne provenienti da tutto il mondo, che hanno deciso di iniziare o proseguire i loro studi – mai partiti o interrotti per i casi della vita.

Età diverse, provenienze diverse, esperienze diverse, vite diverse si sono incontrate sulla soglia della parola, quella misteriosa della poesia, che facilita l’apertura delle nostre porte interiori e di quelle affacciate sugli altri.

A partire dalla lettura di testi di poeti italiani e non, di albi, di opere originali, abbiamo preso spunto per ragionare insieme e per cercare insieme le parole per parlare dei nostri incontri, ricordi, sentimenti, fallimenti.

Raccogliamo qui alcuni testi nati nei pochi minuti concessi al lavoro, ringraziando le partecipanti per la loro generosità nel mettersi in gioco, e Alessandro Borri per aver creato l’occasione di questo scambio.

Confidiamo di poter approfondire l’esperienza, pensando a un ciclo sulla scrittura e lettura collettiva di poesia nel prossimo futuro.

 

Era un grande sorriso. Infatti grandissimo, con i denti brillanti ma con un pugno nello  stomaco, che diventa dopo un fiume di lacrime che passa sulle guance e finirà nelle mani, questa cosa che dà la forza, la forza di continuare e di cercare sempre di migliorare.

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Un sentimento bello con una leggera brezza, che entra nel naso e finirà nei polmoni portando con sé un una freschezza indescrivibili, il profumo della terra dopo la pioggia, la gioia dei bambini e i pettegolezzi delle donne .

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La matematica  non è stata mai la mia materia preferita, ma la servo spesso, si, molto spesso! La trovo inutile a misurare la mia gioia, la mia tristezza e le mie paure.

Come posso misurare la gioia? forse devo contare le mie risate e dividerle per i giorni?

E invece le lacrime? E che dire dell’amore, della speranza, dell’orgoglio e della conoscenza come vengono misurati?

Fatima El Arram

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La mia difficoltà era non saper leggere e scrivere. Per la vita è necessario saper scrivere e leggere, ma io sono riscattata da adulta e da mamma. Frequento la scuola con le mie difficoltà e ne sono felice che ho imparato a leggere e a scrivere.

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Come posso misurare l’amore

Come posso perdere un’amicizia di un tradimento

Come posso fermare una giornata bella

Come posso pesare un dolore che mi opprime

Come posso misurare i metri, i centimetri… per arrivare alla felicità

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Vedo il mio prof vestito benissimo,

ma non vedo mai il suo pensiero.

Non vedo  mai che giudica qualcuno in un modo negativo,

non vedo mai pensieri negativi.

Vedo una persona generosa che

pensa sempre a tutti.

Vedo una persona che da possibilità

di vita.

                                                         Dulja Krasnic

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Le cose che non si vedono qui                                                                                                                                                    Il posto magico che sempre in mente torna,                                                                                                                     le lancette si fanno una vacanza,                                                                                                                                           la fantasia in quella bella casa,                                                                                                                                                          non esiste nulla che faccia paura e renda triste.                                                                                                                                                       Trovi segreti senza alcun lucchetto. Ma sì soltanto per un attimo potessi averti

accanto forse non ti direi niente Ma ti guarderei soltanto.

{ho guardato una fotografia di mia nonna che morta}

 

Latifa Othmani

 

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